Le opere e i giorni

Works of Art and Days – 2006

“The artist creates things of beauty. The objective of art is to reveal the art whilst concealing the hand of the artist. … The nineteenth century dislike of Realism is the rage of Caliban seeing his own face in a glass. The nineteenth century dislike of Romanticism is the rage of Caliban not seeing his own face in a glass.”
So wrote Oscar Wilde, and this is how I would like to begin my brief description of the wonderful artistic synergy created with Angela Maltoni in 2006 for the project “Endeavours and Days”, conceived by Cristina Paglionico.
Visually representing the birth of a work of art is extremely difficult, its creation is often incomprehensible even to the artist. This project combines both photography and paintings which complement each other and perhaps even become integrated with each other taking on a single form.
As a result, the works of art take a new path and at the same time become distanced from their creators, acquiring a new life under the gaze of the spectator who, at different times, will stand before them and discover new secrets.
I’m grateful to Angela Maltoni for sharing this project with me and for giving me an insight into a small part of her dreams.

“It is the spectator and not life that art really mirrors” – Oscar Wilde

Andrea Angelini

Angela Maltoni was born in Forlì on 18/02/1979. She graduated from the School of Fine Arts in Bologna in 2005. She lives and works in Forlì.

Website


Le Opere e i Giorni – Anno 2006

“L’artista è il creatore di cose belle. Rivelare l’arte e nascondere l’artista è il fine dell’arte ….. L’avversario del 19° secolo per il realismo è la rabbia di Calibano che vede il proprio riflesso nello specchio. L’avversario del 19° secolo per il romanticismo è la rabbia di Calibano che non vede il proprio volto riflesso sullo specchio.”
Così scriveva Oscar Wilde e così vorrei iniziare la breve descrizione della splendida sinergia artistica nata con Angela Maltoni nel 2006 in occasione del progetto “Le opere e i giorni” ideato da Cristina Paglionico.
Poter rappresentare visivamente la nascita di un’opera è di estrema difficoltà, il suo divenire è spesso incomprensibile anche allo stesso autore. In questo progetto convivono l’opera fotografica con quella pittorica, si sostengono a vicenda, si studiano e forse, addirittura, si confondono e prendono forma unica.
Le opere percorrono così una nuova strada e si allontanano allo stesso tempo dai loro autori cercando nuova vita sullo sguardo dello spettatore che asincronicamente si porrà, in tempi diversi, di fronte a loro per catturare nuovi segreti.
Sono grato ad Angela Maltoni di aver voluto condividere con me questo progetto e per avermi permesso di poter percepire una piccola parte dei suoi sogni.

“L’arte rispecchia lo spettatore e non la vita.” – Oscar Wilde.

Andrea Angelini

Angela Maltoni è nata a Forlì il 18 febbraio 1979. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2005. Vive e lavora a Forlì.

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Descrive così l’esperienza di essere fotografata durante la creazione della sua opera:
“Tela bianca a terra, lei bianca specchiata inginocchiata a fianco la sbircia pian piano. Tela bianca a terra, telo tra teli, panneggio infinito, vastità da esplorare, sondare dall’alto di un cavalletto a colore rappreso. Piedi la tentano. Corpo bianco intimidito si protende piegato, si perde nell’estremo estraneo pallore. Testa piegata oltre le pieghe. Corpo bianco senza testa cammina su tela bianca fissa a terra. Tela tinta in tinta affissa a parete malferma. Corpo bianco la fissa, ne cerca l’entrata. A carponi si posa si pone dispone impone curve copiose, incontra scontra altri oltre sè. Corpo si veste si intrufola tra veli vesti valli. Corpo si intinge si inclina si presta indulgente mutante. Tela chiede mine chine. Corpo a capo chino, viso capovolto, capello stravolto, cappello distolto si gira si aggira in cerca di appoggi appigli panneggi. Capelli di bambola impigliati. Mine tagliano capelli su tela. Mani manipolano mani. Corpo scuro cammina su bambola. Segni, muti scenari si stagliano man mano su tela. Mano entra inumana incastonata. Tela avvolta su tavolo. Corpo raggomitolato si fonde si impenna. Penna in azione”.

Angela Maltoni