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Cà Dina
Cà Dina – Phototrekking : destination Trentino – 2008
There are many ancient hamlets scattered about the neighbouring districts of Riva del Garda. It is here that many artists have found the ideal place to set up their workshops or studios, in houses which still bear the signs of ancient cultures.
In Canale di Tenno you can find the house ‘Cà Dina’, which, from 1970, had been the home of the renowned painter from Padua, Gianni Longinotti (1927 – 2007). During his lifetime he was the winner of the prestigious Segantini award.
In his portfolio “Cà Dina”, Andrea Angelini tells of what he discovered during his visit to this unique house , at the invitation of Marisa Longotti, the painter’s daughter. The house is named after his wife, Dina who died in 2006 and who was his inspirational muse.
A sequence of images lead us through a series of significant fragments enabling us to reconstruct the inner world of feelings and styles of the artist. Family photographs from different periods reflect private affection and happy times; the newspaper articles still carry the echo of success.
The pictorial interpretation of Angelini’s photographic oeuvre brings us into contact with the unlikely outcomes of the artistic process with its discoveries and winding paths.The workshop has been left untouched since the artist’s death. There are tubes of dried up paint left open and a sense of the vigour and human tragedy of time stood still.
Lingott’s work is of a singular nature as he did not idealize the absence of a loved one in his work, but was instead inspired by the presence of his beloved wife, losing himself over time in the deep infinity of love.
Portfolio of key excerpts from the events catalogue – Silvano Bicocchi
Cà Dina – Fototrekking Obiettivo Trentino – Anno 2008
Numerosi sono gli antichi borghi presenti nelle località limitrofe a Riva del Garda. In quelle case, che recano i segni di culture arcaiche, tanti artisti hanno trovato un ambiente ideale a ospitare i loro atelier o laboratori.
A Canale di Tenno c’è Cà Dina che è stata dal 1970 la casa e l’atelier dell’importante pittore padovano Gianni Longinotti (1927- 2007), vincitore in quegli anni del prestigioso premio Segantini.
Col portfolio “Ca’ Dina” Andrea Angelini narra le scoperte compiute durante la sua visita, in quella casa particolare, accolto dalla figlia del pittore Marisa Longinotti. Dina è il nome della moglie dell’artista (deceduta nel 2006), che è stata anche la sua musa ispiratrice.
Le immagini con la loro sequenza ci portano attraverso frammenti significanti a ricostruire il mondo interiore di sentimenti e di stilemi del pittore. Le fotografie di famiglia, di varie epoche, rimandano ad affetti privati e ai momenti felici; gli articoli di giornale hanno ancora l’eco dei successi.
La lettura dell’opera pittorica, compiuta da Angelini con la fotografia, ci pone a contatto con gli esiti improbabili dell’elaborazione artistica, con le sue scoperte e i suoi tortuosi percorsi. L’atelier lasciato com’era al momento della scomparsa del pittore, con colori ancora aperti ormai rinseccati, ha la forza e il dramma umanissimo del tempo fermato.
Vicenda artistica singolare quella di Longinotti, perché egli non ha alimentato la propria arte con l’idealizzazione dell’assenza dell’amata, ma ha dipinto ispirato dalla presenza di una moglie amata, immergendosi lungamente nel tempo nella profondità infinita dell’amare.
Stralcio critica portfolio dal catalogo evento – Silvano Bicocchi