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France 2010 Capturing the moment in a photograph
Nyn: before, after and now.
France 2010: Capturing the moment in a photograph
In his paper on photography, Pierre Bourdieu looks for answers to the many questions which often arise when this artistic medium is discussed.
In particular, Bourdieu discusses what it is that motivates millions of people to take occasional photographs with billions of photos taken every hour around the world From professional and amateur photographers to artists and enthusiasts, people from all walks of life, when faced with the beauty of a place, a monument or a work of art, seek to capture the moment so that they can say ‘I was there’.
A photograph is a unique and personal testimony born out of individual social and anthropological aims. The memory of a place; waiting for the perfect light; a posed photo of family members; the kiss under the Eiffel Tower; the search for a unique photograph… it is in this way that each shot also becomes a ritual for recording our lives and the beauty which surrounds us, for love – lived and shared, and for self- understanding.
Such shots return from the past and are relived in the present every time we look at them, perhaps as a way of protecting ourselves from our fear for the future. However, ultimately, they are merely moments which bear exclusive witness to our existence, waiting to be captured forever.
Nyn: il prima, il poi e l’istante
Francia 2010: Dall’attimo fuggente al fotografico
Pierre Bourdieu nel suo saggio sulla fotografia cerca di trovare una risposta alle tante domande che sorgono spontanee parlando di questa arte media.
Bourdieu, in particolare, ricerca le motivazioni che spingono milioni di persone a scattare fotografie in diverse occasioni; miliardi di scatti vengono eseguiti ogni ora in ogni parte del mondo. Fotografi professionisti e dilettanti, artisti, amatori, semplici appassionati, persone di ogni classe sociale e culturale, quando si trovano di fronte alla bellezza di un luogo, di un monumento o di un’opera d’arte, desiderano portare a casa un ricordo di quell’istante per poter dire “io c’ero”.
Una testimonianza unica e personale che nasce da scopi sociali ed antropologici diversi tra loro. Un ricordo di un luogo, l’attesa della migliore luce, la foto in posa dei propri famigliari, il bacio sotto la torre Eiffel, la ricerca dello scatto unico ed irripetibile, …….. ogni scatto diventa così anche un rito per registrare la memoria della nostra vita e della bellezza che incontriamo, dell’amore vissuto e condiviso e spesso diventa necessità di conoscere noi stessi attraverso questo mezzo espressivo.
Quegli scatti ritornano dal passato e ridiventano presente ogni volta che li visioniamo, forse proprio per tutelarci dalla paura chiamata futuro, ma in fondo sono solo istanti che attendono di essere memorizzati per sempre e che testimoniano esclusivamente la nostra esistenza.
Andrea Angelini